"WAITING ROOM"
di BIANCA RITA CATALDI
BUTTERFLY EDIZIONI
(recensione a cura di Federica Orsida)
Una
vita passata ad aspettare, come in una stanza bianca. Questa sembra essere la
vecchiaia di Emilia: aspettare. Aspettare qualcosa che, probabilmente, non
arriverà più. Partendo dall’infanzia felice nella casa paterna, Emilia
ripercorre i passi della sua vita. Ricorda la prima volta che le due vicine di
casa, Giada e Carmen, bussarono alla sua porte. La nascita di Martina. E torna
ancora più indietro al primo e unico grande amore della sua vita: Angelo. È
Martina, figlia di Carmen, a risvegliare certi antichi dolori, quando le parla
di Sandro, musicista, suo primo amore. Allora Emilia vaga nel tempo, alla prima
volta che vide Angelo, alle parole d’amore che si scambiarono, alla tentata e
fallita fuga d’amore. Fino alla promessa di aspettarlo per sempre. E da allora
la vita di Emilia si ferma, in attesa. Come in una stanza bianca. Waiting Room
appunto.
Il libro Waiting Room di Bianca Rita Cataldi, edito dalla Butterfly Edizioni,
affronta un tema delicato e importante: l’attesa. Tutti noi trascorriamo la
nostra vita in attesa di qualcosa, come se fossimo sempre dal dentista. Pareti
bianche, persone vicino. In attesa. Emilia è una donna anziana con una vita
fatta, forse, di rimpianti. Pensa alla sua giovinezza e a ciò che ha perduto.
Alla solitudine che la opprime. Al senso di insoddisfazione che la accompagna,
lei che da grande amica, diventa un peso per le due vicine. Lei che da quasi
nonna acquisita per Martina, diventa un fardello per cui non si ha tempo. Mi è
piaciuto molto l’espediente con cui l’Autrice, Bianca, trova il modo di
intrufolarsi nella storia. Pazientemente seduta nella stessa sala d’attesa di
Emilia, Bianca scrive e quando, alla fine, Emilia le chiede cosa stia
scrivendo, lei, semplicemente, risponde: “Waiting Room”. Una stanza bianca
dedicata all’attesa.
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E'un libro molto bello, in cui il contenuto è espresso in una forma straordinaria, fatta di parole che danzano e stridono, intrise di rimpianto e di malinconia, nella veglia dell'attesa.
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