"ODORE DI BIMBO. LA STORIA DI CHIARA"
di GIOVANNA ALBI
ROBIN EDIZIONI
(recensione a cura di Rosaria Andrisani)
Sin dalle
prime pagine del libro Odore di bimbo
si intuiscono la complessità e la profondità di un vissuto, quello di Chiara, la
protagonista del romanzo di Giovanna Albi.
“Ogni uomo è un mistero. Sembra banale e
l’hanno già detto in molti, ma Chiara ha un segreto che nemmeno Chiara sa: una parte della sua persona le è
completamente ignota”
Non si
tratta di una storia che parla di bambini, come potrebbe indurre a capire il titolo,
ma di un diario introspettivo; l’autrice stessa definisce il suo libro un “romanzo di formazione” che “educa ad aspettare, a guardarsi dentro”.
Odore di bimbo è un racconto scritto
in terza persona che manifesta le sensazioni nascoste di Chiara, un avvocato
che affronta il suo lavoro con grinta, ma che ha conosciuto la depressione, che
cerca le emozioni e le allontana, che affronta con coraggio i conflitti interiori
del suo percorso esistenziale. Chiara dà voce alla sua sensibilità. Il suo
intimo universo è caratterizzato da tanti aspetti: il difficile rapporto con
suo padre quando era bambina, l’abbandono della zia, per lei come una madre, le
amicizie che l’hanno delusa e tradita, il figlio che tanto ama, la nonna, le
sue amiche fidate, la continua ricerca di se stessa.
“Chiara non sa cosa sia il presente, vive in
una perenne allucinazione di sé, in una condizione di geisha morente tra mille
ruoli che ha dentro la mente”
Siamo,
dunque, di fronte a un personaggio complicato, una donna fragile, ma al tempo
stesso, decisa a trovare la soluzione ai suoi problemi, che ogni giorno
combatte contro le sue insicurezze, i suoi fantasmi e vuole capire e superare
le sue difficoltà.
“Lei è davvero immortale dea, figlia di dei;
il suo messaggio è incancellabile, perché incarna la voglia di vivere a tamburo
battente”
E in questo
cammino di crescita, spesso controverso, entrano in gioco Federico, il compagno
di Chiara, colui che le ricorda “l’odore
di bimbo”, e che la riporta alle sue origini, alle sue certezze, l’uomo più
importante della sua vita, con il quale ha condiviso gioie e dolori, ansie,
momenti bui e spensierati. Poi ci sono anche altri uomini che lei frequenta, ma
senza importanza e senza amore; si definiscono l’uomo Achille, l’uomo Don Abbondio, l’uomo Narciso e l’uomo Ettore.
Il romanzo di Giovanna Albi, però, è molto di più; infatti, presenta riferimenti
letterari, filosofici, rimandi alla storia e alla psicoanalisi, che la Albi
definisce “deleteria”. Si parla di
Manzoni e di Leopardi, con il quale Chiara si identifica, definendolo “tra i più coraggiosi e i più vitali
dell’universo letterario”. Sono trattati, inoltre, in maniera molto
intelligente, temi attuali quali
l’insegnamento, a proposito di cui l’autrice afferma che “nella scuola, come ovunque, si sono instaurati principi e potentati”.
L’opera,
strutturata in tanti racconti, eredita, naturalmente, il poliedrico e ricco
bagaglio culturale di Giovanna Albi, la sua formazione umanistica, gli studi
approfonditi e accurati dei classici antichi, della filosofia e della
psicoanalisi. Articolato, dal linguaggio metaforico e dallo stile elegante e
ricercato, il romanzo, a volte, non è di immediata comprensione; ma tutto
questo gli conferisce un valore che lo rende particolare e molto bello, perché
induce a riflettere, a scavare dentro di noi, a porci delle domande e a trovare
della risposte.
Potrei
definire Odore di bimbo un insieme di
preziose meditazioni messe insieme, legate da un filo conduttore che è Chiara,
simbolo delle paure dell’essere umano, della forza che emerge proprio quando
pensi di aver toccato il fondo; e da qui, tante considerazioni su temi attuali,
rimandi storici, letterari, filosofici che ci spingono a ragionare sul nostro
presente, a capire in quale società viviamo e, nel nostro piccolo, a cercare di
cambiare ciò che per noi è sbagliato. La
storia di Chiara ci coinvolge emotivamente, mostrandoci bagliori di luce.
“Di questo sono certa: la vita è un’opera d’arte e
dobbiamo trovare il palcoscenico giusto della nostra espressione e, se ne
abbiamo uno, non dobbiamo permettere a chicchessia di buttarlo giù a colpi di
parole, specie psicoanalitiche. Cosa ha deciso Chiara: farà quel viaggio da
sola e certamente qualcosa, qualcuno (se stessa) troverà”.
Per acquistare il libro clicca QUI