"SPIRITO E CARNE"
di MARIO GRASSO
ALBUS EDIZIONI
(recensione a cura di Federica Orsida)
“Perché chi predica l’amore universale, non può
amare?”
E’ uno dei tanti interrogativi che ci poniamo da anni.
Il sacerdozio impone a un uomo la castità, amare Dio e tutti i suoi
figli senza l’unione di carne.
Ogni uomo e donna è suo fratello in spirito, conosce i peccati e i
segreti di tutti senza poterli rivelare
“Spirito e Carne” di Mario Grasso, edito dalla Albus Edizioni, ci
sottopone alcuni degli interrogativi che da anni ci poniamo tutti: la
Sacralità del sacerdozio e l’importanza della Fede nella Chiesa o in
Dio.
Ognuno di noi può riconoscere in Don Nazzareno il parroco della propria
parrocchia, tuttavia il libro di Mario Grasso scuote le coscienze di
ognuno, facendoci interrogare sul significato di una Chiesa che, spesso,
suona ipocrita, con un bisogno radicale di cambiamento.
Un parroco che ama una donna e consuma, nel peccato, quell’amore che lo
dilania e lo tormenta.
Il dubbio… La confusione… Il peccato… Il bisogno di calore e di
perdono. Una Chiesa che condanna molti, ma occulta i peccati dei suoi
pastori con affinata maestria.
L’amore verso Dio e l’amore verso una donna, una donna che si presenta
da lui, non come l’Eva tentatrice, ma come un’umile serva di Dio. Una
passione che stordisce, impressa e consumata nel peccato. Una trama
sapientemente costruita dallo Scrittore, che rende la storia succosa e
interessante.
Un libro che suscita nel lettore moltissime domande, che appaiono senza
risposta.
Chi professa l’amore, ha il diritto di amare? Non sarebbe il momento,
per la Chiesa, di riformarsi?
Non sarebbe giusto consentire ai preti di sposarsi e di essere liberi di
amare?
Due le storie che s’intrecciano e si fondono, due storie simili e
diversi, due pastori che hanno perso la retta via e la domanda che ci si
pone è sempre la stessa:
Qual è la cosa più importante l’amore di Dio che vincola e lega a sé
oppure l’amore per una donna che capisce e ricambia?
E perché una delle due cose deve escludere l’altra?
Non potrete leggere questo libro e non chiedervelo anche voi.
Una frase mi ha particolarmente colpito: “Credere in qualcosa che è al
di fuori di noi aiuta a dominare i limiti che sono dentro di noi.”
Gli essere umani hanno bisogno di credere nel divino, per credere in
loro se stessi…
Ci si affida alla preghiera per bisogno di conforto, di aiuto o
semplicemente per necessità di un’assoluzione, che non arriva da nessun
altra parte.
E’ la Chiesa a condannare, non Dio…
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