di HERBERTO PADILLA
EDIZIONI IL FOGLIO
Heberto
Padilla è uno dei poeti contemporanei più importanti in lingua castigliana.
Nel 1967 si trova al centro di una polemica ideologica a causa del
suo libro Fuera del juego. Nella primavera del 1971 il mondo conosce
il Caso Padilla, una grande farsa montata dalle autorità culturali
cubane che ricorda i processi sovietici, durante i quali gli intellettuali
di prestigio, principalmente poeti e scrittori, venivanocostretti
a ritrattare le loro opere in una sorta di autocritica pubblica.
Questo processo tocca a Heberto Padilla e a sua moglie Belkis Cuza
Malé. I due intellettuali sono obbligati a ripetere un copione preventivamente
concordato e orchestrato dalla Sicurezza di Stato. Nella così detta
autocritica Heberto si dichiara colpevole di essere un controrivoluzionario
e di aver commesso una serie di crimini politici. Tutti gli intellettuali
del mondo, soprattutto di sinistra, comprendono che si trattadi
un processo stalinista, reagiscono inviando lettere a Fidel Castro
facendo pressione perché Heberto e sua moglie siano lasciati liberi
di uscire da Cuba. Il Caso Padilla è la prima ferita aperta della
Rivoluzione Cubana e la prima vera crisi attraversata dal "paradiso
comunista". Heberto Padilla viene demolito dai membri dell'UNEAC
(Nicolas Guillén in testa) che seguono alla lettera le indicazioni
di Fidel Castro che lo definisce "un uomo ambizioso, iscritto
al cenacolo dei poeti e degli intellettuali da salotto con il solo
interesse di elevarsi in una società decadente". Le opinioni
internazionali sul Caso Padilla si dividono. Da un lato c'è la maggioranza
che considera l'autocritica come una vera e propria farsa, una specie
di operetta velenosa concepita, guidata e condotta dalla Sicurezza
di Stato. Dall'altro lato ci sono gli intellettuali allineati e
disciplinati che definiscono l'autocritica genuina, considerano
Heberto e Belkis alla stregua di agenti della Cia che consegnano
le armi al nemico e contribuiscono al deviazionismo ideologico tra
gli intellettuali e la classe politica. Il caso Padilla provoca
una rottura tra gli intellettuali della sinistra mondiale e la Cuba
castrista. Ci sono proteste e pressioni da parte di intellettuali
come Jean-Paul Sarte, Carlos Fuente e Mario Vargas Llosa. Padilla
chiede a Castro il permesso di lasciare il paese, ma gli viene negato.
È soltanto grazie alla pressione di Sartre, Simone de Beauvoir,
Alberto Moravia, Mario Vargas Llosa, che, nel 1980, Padilla viene
liberato e autorizzato a lasciare il paese. In questo stesso anno
conclude il romanzo En mi jardín pastan los heroes, che viene tradotto
in sette lingue, persino in italiano (Nel mio giardino pascolano
gli eroi, Mondadori - purtroppo fuori catalogo). Nel settembre del
2000, Padilla muore negli Stati Uniti, in una stanza di hotel dell'Alabama,
per un infarto cardiaco.
(Gordiano Lupi)
(Gordiano Lupi)
Heberto
Padilla (Pinar del Rio, 1932 - Alabama, 2000). Il suo più
importante libro di poesia è Fuera del Juego (premio «Julián del
Casal», concorso UNEAC, 1968), ma vanno citati anche i precedenti:
Las rosas audaces (1949) e El justo tiempo humano (1962) e i successivi:
Provocaciones (1973), El hombre junto al mar (1981), Un puente,
una casa de piedra (1998). Padilla scrive anche due romanzi come
El buscavidas (1963) e En mi jardín pastan los héroes, (1986) e
un saggio autobiografico come La mala memoria (1989). Di Heberto
Padilla niente risulta edito in italiano, a parte un'esaurita (e
ormai fuori catalogo) edizione Mondadori de Nel mio giardino pascolano
gli eroi. Fuera del juego è il simbolo della disillusione rivoluzionaria,
il libro che mette a nudo tutte le menzogne del castrismo e che
mostra il vero volto della dittatura.
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