UNA COUPE' ANNI '70
DI FERNANDO FELLI
EDIZIONI LEUCOTEA
(recensione a cura di Rosaria Andrisani)
Fernando Felli,
scrittore, giornalista e sceneggiatore, appassionato di cinema e teatro, autore
di articoli per una rivista che si occupa di motociclismo, ha scritto un vero e
proprio diario di viaggio che racconta una storia d’amore. Un coupé anni ’70
(Edizioni Leucotea) ci guida in un percorso, quello dei protagonisti, pieno di
emozioni, luoghi affascinanti, descritti in maniera dettagliata in ogni loro
sfumatura più nascosta. E i colori, i paesaggi e i particolari che restano
impressi nella mente accompagnano il percorso sentimentale dei due protagonisti,
che si sono amati per lungo tempo, in seguito separati e che, dopo sei anni, si
rivedono, tentando di ripercorrere la strada del loro amore.
Gabriele e Veronica, visitano diverse città, tra cui Bologna, Ravenna, Roma,
ritrovando la passione per la fotografia, sorseggiando un aperitivo in un bar
caratteristico, guardandosi negli occhi e scherzando come se tutti quegli anni,
che li avevano divisi, non fossero mai trascorsi. A bordo del coupé di
Gabriele, un MG B GT degli anni ’70, i due viaggiatori percorrono il tracciato
storico delle Mille Miglia; le colline, i fiumi e il mare fanno da sfondo a un
viaggio di sentimenti, di legami d’affetto.
Un
coupé anni ’70 é un libro dalla scorrevole lettura, dallo stile
semplice; una scrittura immediata invita il lettore a viaggiare con la mente in
tutti i luoghi citati, accompagnando i personaggi nel loro cammino d’intesa,
per ritrovare quel filo che li univa e che, forse, non si è mai spezzato.
“Sul lungomare passeggiavano molte
persone, alcune delle quali indossavano il costume da bagno. Ci togliemmo le
scarpe dirigendoci verso il bagnasciuga. Era bello sentire la sabbia sotto i
piedi, avevo la sensazione che qualcuno me li stesse massaggiando. Trovammo un
angolino vicino una vecchia barca corrosa dalla salsedine. Il mare invitava
pigramente e con regolarità delle piccole onde verso la spiaggia, come se di lì
a poco volesse riposare. Sopra di noi notammo uno stormo di gabbiani che
volteggiava elegantemente nell’aria. Rimanemmo in silenzio, ad ascoltare quel
rumore regolare delle onde che scomparivano come per magia sulla spiaggia.
Veronica poggiò la testa sulla mia spalla ed io la strinsi a me.”
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