lunedì 9 settembre 2013

"Vecchi libri per quest'epoca incerta" di Valentino Ronchi (Libri recensiti 2013/16)

"VECCHI LIBRI PER QUEST'EPOCA INCERTA"
di VALENTINO RONCHI
FOSCHI EDITORE
(recensione a cura di Costantino Rabiolo)

Ho scoperto quasi per caso che in Gran Bretagna da un paio di mesi a questa parte è possibile, se si soffre di determinate patologie (per lo più di origine nervose), che ci si trovi davanti ad una prescrizione medica che obblighi il paziente, niente di meno che, a leggere. In fondo lo diceva anche Guy de Maupassant, che un ora di lettura riusciva a dissipare qualunque dolore (i soliti spocchiosi francesi). Comunque non credo che Valentino Ronchi abbia preso spunto da questa notizia per volere esprimere la necessità di trovare nei libri o meglio in una lista di libri, la giusta compagnia e l’ideale sostegno per il difficile compito di ”attraversare quest’epoca incerta”. Piuttosto ha voluto raccontare la sua stessa decisione(non credo sia l’unico aspetto autobiografico del libro) di diventare un rigattiere di libri usati o meglio come lui stesso si definisce ai suoi clienti quasi sorprendendosi: il giovane dei libri. Che nonostante per molti abbia ripiegato a causa della “crisi” adattandosi alla ricerca di libri invece di fare il professore “o giù di lì”, lui quella scelta l’ha fatta perché ama quello che fa. In questo romanzo Ronchi ci racconta, attraverso 27 episodi della quotidianità del protagonista-io narrante, il pensiero e la vita di questo giovane ricercatore con due lauree ed una compagna sensuale, brillante e insegnate precaria, attraverso una varia realtà di personaggi e di luoghi che riesce a descrivere come solo un poeta riesce a fare, cioè dicendo il meno possibile ma nel modo più completo e comprensibile. E questo suo modo di raccontare e descrivere come una lunghissima poesia , crea una Milano di periferia bistrattata ma che viene voglia di andare a vedere, ti fa sedere tra lui e il Nello nelle mattine gelide sulle rive dell’Adda, ti da la sensazione di vertigine che provano lui e il Ruffini sospesi su un mare di libri in cui è facile sprofondare. I personaggi che escono fuori da questo romanzo, tutti descritti con quelle considerazioni ironiche che ti rendono subito simpatico il protagonista , sono uomini del nostro tempo che vivono male l’incertezza con cui invece ha imparato e scelto di convivere il protagonista e a fargli da sfondo c’è “appena davanti e dietro il paesaggio, un’Italia avvilita e stanca, umiliata e quasi indifferente ormai, che aspetta primavera, come Bandini, Mondadori 1948, collana Medusa, traduzione di Vittorini, mi pare, o di Furio Monicelli forse”. Continue sono le citazioni di libri introvabili o comunque di difficile reperimento, ma senza per questo rendere pesante o seccante la lettura, anzi innestando una curiosità per testi destinati ad un oblio precoce. Una bel romanzo scritto poeticamente questo di Ronchi, che tramite i suoi libri da cinque, da cinquanta o da mille euro, ricorda che la vita si decide “con piccoli atti solo apparentemente spontanei , ma in realtà covati da tempo in anni di minuziosi preparativi e lunghe riflessioni”. Una “simpatica particolarità” è il riferimento costante in tutta l’opera alle vicende del Presidente che governa l’Italia del romanzo, che nonostante i diversi scandali (economici e morali) in cui è coinvolto rimane ben saldo al potere. Ma durante una corsa in bici, che si tiene in piedi per amor proprio, il nostro rigattiere si chiede: “…come è possibile che l’uomo più rappresentativo di un governo sia l’uomo più ricco del paese? Pieno di case per l’appunto, e chissà quante se ne potrebbe comperare, mi dico, è proprio strano, fa una specie di male, localizzabile allo stomaco, che si chiude e dà dolore. Quale popolo sarebbe così fesso da mettercelo? Quale uomo così ambizioso da volere oltre i soldi, anche un potere politico? Ma il popolo, ora come ora, mi pare che neanche esista. Esistono i singoli, persi fra altri singoli, in balìa. E quanto a mala ambitio, non finirò mai di stupirmi finché campo”. Anche per questo motivo, Ronchi sarà nella mia lista.
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