GILGAMESH EDIZIONI
(intervista a cura di Matteo Pugliares)
Oggi siamo
in compagnia di Dario Bellini, titolare di Gilgamesh Edizioni.
Quando è
nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi?
La Gilgamesh Edizioni è nata due anni e mezzo fa con l’intento di
proporsi come Casa Editrice assolutamente indipendente e controcorrente,
animata da un sentimento di assoluto disinteresse per le mode letterarie del
momento. Questo non significa che precludiamo l’opportunità di pubblicare anche
opere che siano in linea con il gusto del “giorno”. No, è solo che noi editiamo
quello che ci piace, non siamo legati a un genere particolare. Abbiamo appena
pubblicato un romanzo epistolare ambientato in pieno Romanticismo tedesco.
Follia? Forse, ma a noi piace così. Questa è la Gilgamesh.
Come è
composta la vostra redazione? Accettate curricula?
A dire il vero, dato il momento di grande crisi economica, noi non
abbiamo dipendenti assunti direttamente. La nostra è piuttosto una
flessibilissima struttura costituita da sei collaboratori (per lo più donne,
che sono di gran lunga più valenti…) che svolgono funzioni di editing,
valutazione manoscritti, ufficio stampa, etc. Anche se dal punto di vista del
lavoro di ufficio stampa siamo ancora un po’ deboli, devo ammetterlo. Quindi
accettiamo sì curricula: servirebbero lettori e un buon ufficio stampa.
Qual è stata
la vostra prima collana? E il primo autore?
Le collane uscite per prime sono state quelle di saggistica, di narrativa
e di poesia, tutte contemporaneamente.
Se doveste
descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?
Cura, attenzione, forte selezione, passione, collaborazione, cura dei
rapporti interpersonali.
A distanza
di due anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi
ritenete di avere raggiunto e a quali puntate?
Credo ci si possa ritenere soddisfatti: i trenta titoli e più lo
dimostrano. Ora puntiamo a farci conoscere piano piano agli addetti ai lavori.
Speriamo che il tempo ci dia ragione. Non abbiamo fretta di arrivare. E poi,
arrivare a che? La soddisfazione più grande è sentirsi dire dall’autore che è
contento di aver pubblicato con noi, e nel ricevere apprezzamenti dai lettori.
Un libro che
vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.
Qui parlo a titolo del tutto personale. A me rimane nel cuore il romanzo
LA COMUNITÀ DEI SOGNI di Daniele Vazquez, opera scoperta da iQuindici, la repubblica democratica dei
lettori, con cui collaboriamo. Ma potrei dare altri titoli. Di massima, ciascun
titolo pubblicato è frutto di una scelta personale e quindi, proprio a fronte
di quanto dicevo prima, e di un coinvolgimento sentimentale.
Come vi
ponete nei confronti delle nuove tecnologie?
Direi che è indispensabile praticarle e conoscerle. Da qualche mese
abbiamo cominciato a realizzare ebook delle opere che pubblichiamo. Ritengo
abbiamo un futuro.
Cosa pensate
delle mostre-mercato e delle fiere del libro?
Adoro il rapporto diretto con i lettori. Mi piace guardarli in faccia,
conoscerli, stringergli la mano. Assolutamente impagabile.
Come vi
ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print-on-demand?
Noi pubblichiamo praticamente senza contributo. Però non impediamo
all’autore di acquistare, se crede, qualche copia del proprio libro con il
dovuto sconto. Parlando francamente è davvero difficile oggi stare in piedi
puntando tutto sulle vendite dirette. Il segreto sta nelle tirature e
nell’utilizzo della stampa digitale, unitamente all’impegno dell’autore a
presentare il più possibile la propria opera. E poi tanta parte devono avere i
Social Network e il lavoro di ufficio stampa. Contatti con i Media, entrature
televisive se possibile… insomma, se non hai visibilità sei fritto!
Ritenete che
il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare
il mercato librario?
Perché no… Direi di sì.
E la critica
tradizionale?
La critica tradizionale è per lo più prezzolata, si sa. Mi è capitato di
rado di imbattermi in persone che facciano critica senza chiedere compensi. Voi
siete tra quelli che lavorano gratis! E la cosa vi fa onore. Lo voglio dire
perché non è così diffuso. Se si vuole che un editore pubblichi e continui a
pubblicare senza chiedere soldi, bisogna che venga sostenuto anche così. Quindi
complimenti a voi. Potrei farvi anche altri nomi, sia chiaro. Ad esempio ci
aiutano molto gli amici della redazione culturale della Gazzetta di Mantova,
del Giornale di Brescia. Di molti giornali online.
Pubblico:
quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?
Attento, attratto da contenuti di spessore e desideroso di scoprire nuovi
scrittori valenti.
Un aspirante
scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare?
Certo che può. Basta spedire tre file Word all’indirizzo gilgameshedizioni@gmail.com . Il
primo file deve contenere una breve bio-bibliografia, il secondo una sinossi
dell’opera e il terzo l’opera vera e propria. Una raccomandazione! Non inviare
testi non definitivi o con refusi. Se uno scrittore è tale, per come la vedo
io, non deve compiere errori grammaticali, morfosintattici e di coniugazione
verbale. Meglio leggere una volta di più l’opera prima di mandarla in giro.
Avete un
sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra
casa editrice?
Ma no, niente sassolini per il momento.
Qual è il
vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…
Un
bellissimo romanzo di un’autrice romana. Si intitolerà LA CAMERA CELESTE.
Davvero molto, molto ben scritto…
Se doveste
evidenziare una necessità assoluta del mercato editoriale italiano?
L’editoria italiana mi pare si comporti bene. Mancano i lettori…
Infine, un
vostro augurio al nostro blog I Libri di Morfeo…
Visita il sito di Gilgamesh Edizioni cliccando QUI
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