DI CARLA MENALDO
GILGAMESH EDIZIONI
(recensione a cura di Lucia Guglielmini)
Protagonista assoluta di
questa storia tracciata dalla Menaldo è la musica interpretata da Miro, un
musicista virtuoso che con le note fa del tango la colonna sonora della sua
vita. La sua è una passione smodata che nasce tra le balere e le sagre d’Emilia,
laddove ancora giovanissimo Miro, scopre in soffitta la “fisa” del nonno
scomparso.
Da quel
momento il suo sarà un continuo ricercare, lungo un percorso verso la maturità
artistica che attraverserà fasi alterne che lo vedranno prima spingersi a
Parigi dove trova i punti fermi della sua arte e poi a far ritorno in Italia
nel vano tentativo di mercificare il proprio talento, in un turbinio di storie
con donne di cui l’autrice non dispensa di offrire dettagli carnali e a cui
Miro si ispira ogni volta per comporre pezzi nuovi. Una in particolare fra
queste, Nina che è anche la voce narrante della prima parte del libro, si
rivelerà decisiva per l’approdo alla “perfezione compositiva”. Solo dopo averla
lasciata andare e perduta, infatti Miro - di cui si sentono i pensieri nella
seconda parte del romanzo - riconosce l’importanza di questa sua musa e grazie
al dolore dell’abbandono di essa, riuscirà ad ottenere il tango perfetto, nella
stessa amata Parigi, teatro di introspezione, labirinto da cui il suo spirito
con difficoltà farà ritorno alla realtà.Per acquistare il libro clicca QUI
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