domenica 29 dicembre 2013

"Odore di bimbo. La storia di Chiara" di Giovanna Albi (Libri recensiti 2013/29)

"ODORE DI BIMBO. LA STORIA DI CHIARA"
di GIOVANNA ALBI
ROBIN EDIZIONI
(recensione a cura di Rosaria Andrisani)


Sin dalle prime pagine del libro Odore di bimbo si intuiscono la complessità e la profondità di un vissuto, quello di Chiara, la protagonista del romanzo di Giovanna Albi.
“Ogni uomo è un mistero. Sembra banale e l’hanno già detto in molti, ma Chiara ha un segreto che nemmeno Chiara sa: una parte della sua persona le è completamente ignota”
Non si tratta di una storia che parla di bambini, come potrebbe indurre a capire il titolo, ma di un diario introspettivo; l’autrice stessa definisce il suo libro un “romanzo di formazione” che “educa ad aspettare, a guardarsi dentro”. Odore di bimbo è un racconto scritto in terza persona che manifesta le sensazioni nascoste di Chiara, un avvocato che affronta il suo lavoro con grinta, ma che ha conosciuto la depressione, che cerca le emozioni e le allontana, che affronta con coraggio i conflitti interiori del suo percorso esistenziale. Chiara dà voce alla sua sensibilità. Il suo intimo universo è caratterizzato da tanti aspetti: il difficile rapporto con suo padre quando era bambina, l’abbandono della zia, per lei come una madre, le amicizie che l’hanno delusa e tradita, il figlio che tanto ama, la nonna, le sue amiche fidate, la continua ricerca di se stessa.
“Chiara non sa cosa sia il presente, vive in una perenne allucinazione di sé, in una condizione di geisha morente tra mille ruoli che ha dentro la mente”
Siamo, dunque, di fronte a un personaggio complicato, una donna fragile, ma al tempo stesso, decisa a trovare la soluzione ai suoi problemi, che ogni giorno combatte contro le sue insicurezze, i suoi fantasmi e vuole capire e superare le sue difficoltà.
“Lei è davvero immortale dea, figlia di dei; il suo messaggio è incancellabile, perché incarna la voglia di vivere a tamburo battente”
E in questo cammino di crescita, spesso controverso, entrano in gioco Federico, il compagno di Chiara, colui che le ricorda “l’odore di bimbo”, e che la riporta alle sue origini, alle sue certezze, l’uomo più importante della sua vita, con il quale ha condiviso gioie e dolori, ansie, momenti bui e spensierati. Poi ci sono anche altri uomini che lei frequenta, ma senza importanza e senza amore; si definiscono l’uomo Achille, l’uomo Don Abbondio, l’uomo Narciso e l’uomo Ettore. Il romanzo di Giovanna Albi, però, è molto di più; infatti, presenta riferimenti letterari, filosofici, rimandi alla storia e alla psicoanalisi, che la Albi definisce “deleteria”. Si parla di Manzoni e di Leopardi, con il quale Chiara si identifica, definendolo “tra i più coraggiosi e i più vitali dell’universo letterario”. Sono trattati, inoltre, in maniera molto intelligente,  temi attuali quali l’insegnamento, a proposito di cui l’autrice afferma che “nella scuola, come ovunque, si sono instaurati principi e potentati”.
L’opera, strutturata in tanti racconti, eredita, naturalmente, il poliedrico e ricco bagaglio culturale di Giovanna Albi, la sua formazione umanistica, gli studi approfonditi e accurati dei classici antichi, della filosofia e della psicoanalisi. Articolato, dal linguaggio metaforico e dallo stile elegante e ricercato, il romanzo, a volte, non è di immediata comprensione; ma tutto questo gli conferisce un valore che lo rende particolare e molto bello, perché induce a riflettere, a scavare dentro di noi, a porci delle domande e a trovare della risposte.
Potrei definire Odore di bimbo un insieme di preziose meditazioni messe insieme, legate da un filo conduttore che è Chiara, simbolo delle paure dell’essere umano, della forza che emerge proprio quando pensi di aver toccato il fondo; e da qui, tante considerazioni su temi attuali, rimandi storici, letterari, filosofici che ci spingono a ragionare sul nostro presente, a capire in quale società viviamo e, nel nostro piccolo, a cercare di cambiare ciò che per noi è sbagliato.  La storia di Chiara ci coinvolge emotivamente, mostrandoci bagliori di luce.
“Di questo sono certa: la vita è un’opera d’arte e dobbiamo trovare il palcoscenico giusto della nostra espressione e, se ne abbiamo uno, non dobbiamo permettere a chicchessia di buttarlo giù a colpi di parole, specie psicoanalitiche. Cosa ha deciso Chiara: farà quel viaggio da sola e certamente qualcosa, qualcuno (se stessa) troverà”.
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1 commento:

  1. Ringrazio di cuore Rosaria Andrisani per questa eccelsa recensione al mio libro; è riuscita e ricostruire la complessità del mio personaggio,Chiara.Come sempre, la recensione è chiara e dettagliata.

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