sabato 30 novembre 2013

"Domati" di Claudio Trobiani (Libri recensiti 2013/24)

"DOMATI"
di CLAUDIO TROBIANI
EDIZIONI LEUCOTEA
(recensione a cura di Costantino Rabiolo)

Ambientato a Roma, come omaggio alla città natale dell’esordiente Claudio Trobiani, questo romanzo è la visione distopica della penisola italica, in un futuro molto prossimo. Una terra dove i giovani si disinteressano della politica, ritenendola così lontana dal potere intervenire su ciò che davvero conta: la famiglia, gli affetti, gli amici, l’arte. Una società basata su un individualismo spietato, dove oramai si è abituati a organizzare la propria vita “come se non fosse altro che uno spettacolo per le persone che la circondano”. Dove può accadere di tutto, anche ciò che possiamo considerare a tutti gli effetti impossibile come trovarsi una mattina davanti ad un muro che taglia a metà la tua città, lontano dai tuoi cari, dalla tua ragazza, dalla tua vita. I due protagonisti di questo romanzo sono due amici che si ritrovano a dover affrontare in modi molto differenti tra loro questo muro che li ha sorpresi e sconvolti. Entrambi rifiutano di essere domati , e cercano di reagire contro l’autorità che vuole imporsi con la forza e la violenza (come da buona tradizione dittatoriale) per piegare coloro che si rifiutano di collaborare. Pietro rimasto da solo, lontano da tutti, dovrà imparare a gestire le sue ansie e trovare la forza per andare avanti e affrontare la situazione. Ezio invece scoprirà un mondo brutale dove solo il più forte sopravvive, e solamente riuscendo ad essere lucido e spietato troverà il modo di reagire. Nel descrivere questa futura società rivedo diversi tratti dei classici della narrativa distopica, la descrizione di quelle società anti utopiche di cui George Orwell fu uno dei massimi fautori con i suoi capolavori. Anche se sta volta il soggetto della critica non è tanto il regime totalitaristico in sè, che qui è solo una conseguenza o come dice il professore: “una mosca che sfrutta una carcassa per deporci le uova”. Il vero bersaglio del romanzo è la società consumistica che svende valori e libertà, che ti impone alla rassegnazione, che non accetta chi critica le scelte imposte, ma richiede solo univoco consenso. A mio parere il romanzo sfrutta molto bene l’attuale timore di una possibile deriva estremista e reazionaria, che va pian piano aumentando anche nel nostro paese a causa di una crisi economica, sociale e morale che non ha eguali dal secondo dopo guerra. Estremizza le conseguenze delle scelte compiute dai due ragazzi facendo della cruda violenza il collante con altre parti del racconto un po’ dispersive, che poco aggiungono al romanzo in se. Nel complesso comunque una buona opera prima, con l’augurio di trovare sempre il modo di esser più indomabili che domati.
 Claudio Trobiani è nato a Roma nel 1991 e lì è sempre vissuto. Studente di Medicina e appassionato di libri e di viaggi, decide di iniziare a scrivere il suo primo romanzo all'età di diciannove anni.
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